In Calabria è evidente il passaggio dei bizantini, si trovano varie testimonianze e forse la Cattolica di Stilo è quello migliore.
La costruzione è da collocare tra il nono e il decimo secolo d.c. e il nome deriva da una gerarchia bizantina: infatti le chiese maggiori, le quali presentano un battistero, venivano definite katholikì, altri esempi sono per esempio quelle di San Luca e di Reggio Calabria. La Cattolica di Stilo, però, è quella meglio conservata.
Questa struttura è di meravigliosa bellezza e nel contesto sembra quasi una bomboniera dimenticata là, in quella posizione, da qualcuno di passaggio.
Si trova ai piedi del monte Consolino, attaccata a un costone che sovrasta la cittadina sottostante.
Presenta 5 cupole, così come il numero di parrocchie che erano presenti in paese, e questo la rende particolare: si tratta dell’unica a 5 punte così conservata. Quattro cupole fanno quadrato e una centrale, più alta delle altre, è posizionata al centro. Ciò fa sì che la chiesa formi internamente 9 spazi distinti, separati da colonne che servivano a sorreggere l’intera struttura.
Le colonne sono diverse tra di loro e ciò è una testimonianza di come siano state sfruttate colonne provenienti da altri siti. Probabilmente è materiale proveniente dall’area dell’Antica Kaulon presente sul territorio dell’attuale Monasterace.
La Chiesa era, in epoca bizantina, così importante che veniva utilizzata come tomba per i patriarca che governavano sull’intera vallata. All’interno della chiesa sono state ritrovate ossa umane e un anello d’oro che dimostra come l’importanza del defunto fosse di primo livello.
L’interno della Cattolica presenta anche degli affreschi che purtroppo sono stati mal conservati in passato. Tra questi quello più importante è l’Affresco del Pantocratore.
La Cattolica ha anche conosciuto un periodo di utilizzo con il rito latino e una parte degli affreschi, oltre a delle incisioni in latino, lo dimostrano.
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