Cascata del Marmarico a Bivongi

Cascata del Marmarico

La cascata del Marmarico è un esempio di bellezza naturale di estrema raffinatezza…

Si tratta della cascata più alta dell’appennino meridionale, infatti, situata nel comune di Bivongi, con i suoi 114 metri, all’interno del vallone Folea, crea un imponente cascata naturale.

Circondata da maestosi abeti bianchi, si presenta come uno spettacolo mozzafito. Il paesaggio è un ottimo nido per creature spettacolari, come delle meravigliose libellule dal colore blu.

Un nido anche nel nome, infatti il vallone Folea, nell’originale dialetto della zona che deriva dal greco ( φωλεὰ ), significa proprio “nido”. Marmarico, invece, significa lento, come lo scorrere dell’acqua una volta arrivata nel laghetto sottostante.

L’acqua è quella della fiumara Stilaro, che parte da Ferdinandea (tenuta di Ferdinando II di Borbone), per arrivare nel mar Ionio.

Itinerari per arrivarci

Gli itinerari possibili per raggiungere questa meraviglia sono 2:

  1. Da Bivongi per arrivare alla base della cascata
  2. Da Ferdinandea per arrivare alla cima della cascata

L’itinerario da Bivongi prevede una prima parte da fare con un fuoristrada, per circa 25 minuti, quindi un breve percorso a piedi per circa 15 minuti.

La partenza dei fuoristrada avviene dal Parco Nicholas Green di Bivongi e il percorso si arrampica per una stradina in montagna. Strada che era stata fatta tra gli anni ’60 e ’70 per poter creare la centrale idroelettrica.

Purtroppo, visto il fondo disastrato di questa strada, è fortemente sconsigliato avventurarsi con una propria vettura, a meno che non siate in possesso di un fuoristrada alto, oppure di un’auto con il 4×4.

Questo primo itinerario è percorribile anche a piedi, con un tempo di percorrenza di circa 2 ore.

Il secondo itinerario parte da Ferdinandea ed è da fare per intero a piedi: costeggia interamente la fiumara Stilaro fino alla cima della cascata.

Per comodità, velocità e bellezza vi consigliamo il primo itinerario, anche perché il costo della navetta (il fuoristrada) va dai 7 ai 10 euro a persona, in base alla compagnia a cui ci si affida.

Esiste in realtà anche un terzo itinerario che parte sempre dal suddetto parco di Bivongi, costeggia la fiumara e si risale fino ai Bagni di Guida, passando poi per la centrale idroelettrica e quindi si risale fino alla cascata. La citiamo per dovizia di informazione, ma alcuni passaggi che costituivano tale percorso (in particolare alcuni ponti) sono non più praticabili e quindi la risalita è molto difficile.

Caratteristiche

La cascata si compone di 3 salti ben distinti. Il primo salto è quello dove la cascata ha inizio ed è la parte più lunga. Si tratta di un tuffo di quasi 100 metri alla fine del quale alcune rocce spezzano il getto d’acqua e formano una serie di canali su un terra-piano.

Il secondo salto è decisamente più modesto, è alto circa una decina di metri e al termine di questo si crea un laghetto naturale dove l’acqua è perennemente gelida a causa della totale assenza di luce solare. Infatti i raggi, a causa della particolare forma dell’ambiente circostante, colpiscono questo laghetto solo per poche ore al giorno, non sufficienti per scaldare l’acqua.

Il terzo e ultimo salto e alto circa 8 metri e, anche esso, crea un laghetto naturale che a differenza del primo viene colpito dal sole quasi per tutta la durata della giornata, quindi l’acqua è decisamente più calda (stiamo comunque parlando di pochi gradi).

Cosa e come vedere

L’ultima parte del percorso (primo itinerario) vi porterà sul laghetto più basso, quello più “caldo”. Da questo punto avrete la vista solo del terzo salto e di una piccolissima parte del primo.

Per ammirare completamente la forza e la bellezza della cascata dovrete salire al secondo laghetto. Il percorso è brevissimo (3 minuti a piedi) e si inerpica sulla sinistra della cascata (guardando l’acqua). Tale percorso è abbastanza comodo, eccetto l’ultimissima parte dove dovrete fare attenzione e passare su un passo veramente stretto (largo circa 40 centimetri) accompagnato da un lato dalla nuda roccia e dall’altro da un burrone che finisce nel laghetto inferiore… insomma, non è impossibile ma bisogna fare attenzione.

Superato questo ostacolo vi troverete su delle rocce che vi permetteranno di ammirare i due laghetti e l’intera cascata nella sua maestosità.

I più tenaci si potranno arrampicare ancora fino ad arrivare al livello superiore, quello dove batte la cascata più alta, quella di un centinaio di metri… fare la doccia direttamente sotto la cascata è uno spettacolo, ma è decisamente sconsigliato al 99% dei visitatori.

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